La linea in questione è nata su commissione dell’associazione Albergo Etico (www.albergoetico.it). Il nostro studio è nato con l’obiettivo di creare oggetti di urban design; interessava a tutto lo staff capire come fosse la città vista da chi per “vicissitudini di nascita” è quasi totalmente tagliato fuori dalla pianificazione urbana, sia su ampia scala che su quella via via più piccola.
Non abbiamo ovviamente delle sovrastrutture concettuali particolari da descrivere.
Sono arredi per la normalità. Adatti a chiunque e non dichiarano un’appartenenza al mondo della diversa fruizione.
Pensati da ragazzi nati così e non diventati.
Trattasi di oggetti comuni che loro stessi hanno raggruppato in una linea.
I materiali sono tradizionali ed essendo gli oggetti in fase di prototipizzazione non chiaramente stabiliti.
La nostra seduta nasce dalla volontà di creare un elemento di contatto tra ciò che accade all’interno del nostro gruppo e la realtà fuori delle mura della sede operativa.
Si è pensato in piena democrazia di identificare un tema e delle parole chiave. Ogni ragazza o ragazzo ha espresso la sua scelta ed un aggettivo.
Da questo risultato è emerso il tema dell’accoglienza, del pensiero libero, del ristoro, della luce come ispirazione e conforto.
Sono emerse anche parole irripetibili e soprattutto non scrivibili.
Di seguito ci siamo detti che se questa strada percorsa ci avesse premiati, allora il procedimento sarebbe stato quello giusto. Di lì nasce il nome “ordalia sintesi”.